martedì 12 aprile 2011

•Recensione: NEIL GAIMAN - American Gods


•Il Libro: l'America non è terra per gli dèi.

Cover di American Gods
Se oggigiorno esistono ancora autori fantasy con qualche idea originale per la testa, beh, uno di questi è proprio Neil Gaiman.
Divenuto celebre internazionalmente come fumettista, autore della serie cult The Sandman, punta di diamante della Vertigo, Gaiman consacra la propria carriera di scrittore di romanzi per adulti con American Gods, forse la sua più celebre e premiata opera.

Vi sono numerosi aspetti sconcertanti in American Gods, che disorientano l'ignaro lettore che si aspetta un trattamento tradizionale della materia, ma sono proprio questi aspetti dissestanti che rendono il libro più innovativo e interessante di quanto sarebbe stato altrimenti.
American Gods è essenzialmente una gothic novel dalle premesse molto ambiziose, ma che svolge la propria intricata matassa narrativa in una successione di episodi e digressioni che sfidano apertamente le convezioni di un romanzo gotico o horror. L'azione non è serrata, la suspense è praticamente inesistente nella quasi totalità del racconto, c'è poca violenza, poco sangue e poco interesse per i particolari più raccapriccianti e disgustosi. La vera anima goticizzante del titolo, infatti, come già scritto, non rispetta i canoni e non si realizza nell'azione, bensì nell'abilità dell'autore di ricreare immagini e atmosfere tali da rimandare ad un universo noir e melancolico, un'America fredda e inospitale popolata da personaggi in scala di grigi, bloccati in un passato a cui nessuno può e deve fare ritorno. Infatti l'America non è terra per gli dèi.

La trama del romanzo può essere sintetizzata nel "lungo vagare" del protagonista Shadow per il Midwest americano più squallido e dimenticato, via via affiancato da compagni occasionali, inusuali e "divini"; tra Wisconsin, Illinois, Kansas e South Dakota, perseguendo una missione fino alle ultime battute ignota anche a egli stesso, Shadow si destreggerà fra attese, rapimenti e misteri, alla ricerca di gigantesche giostre di paese, lavorando per agenzie di pompe funebri e pernottando in malsani motel, miserabili riserve indiane e idilliaci paesini celanti terrificanti segreti.

Il baldo Neil con una copia di American Gods
Niente è quello che sembra e il senso di perdizione e di ignoto domineranno l'animo del lettore fin dalla prima pagina, inizialmente impreparato ad identificarsi nella figura di un protagonista dai contorni troppo sfumati. Un uomo sfuggevole, apparentemente incapace di provare un qualsiasi slancio umano, dal passato incerto, dai pochi pensieri e dalla psicologia inesistente, e che infatti non prende alcun altro nome se non quello di Shadow, "ombra".
Uscito di prigione dopo tre anni, Shadow scopre che la moglie Laura è morta in un incidente stradale e che, ancor peggio, negli anni della sua assenza, aveva instaurato una relazione con il suo migliore amico, morto insieme a lei, nel bel mezzo di una performance di sesso orale. La reazione di Shadow è gelida, come può essere solo quella di un uomo che in pochi attimi scopre di non avere più un motivo per stare al mondo; ed è proprio in questo frangente che appare facile accettare la proposta di Mr. Wednesday, bevitore, truffatore, seduttore di ragazzine, che gli propone di lavorare per lui come guardia del corpo. Infatti "la tempesta è vicina", un terrificante cataclisma che in realtà è una guerra di dimensioni epiche, una battaglia  che va oltre qualsiasi conflitto umanamente concepibile: dèi antichi contro dèi moderni.

Wednesday, infatti, altri non è che Odino, il dio delle forche, Grinmir, il Padre Universale, emigrato in America come tutti gli altri dèi celtici, norreni, slavi e mediterranei, attraverso le credenze e i culti dei primi colonizzatori. Dimenticati nei loro vecchi mondi, le antiche divinità restano immortali, ma sono destinate ad un inesorabile declino fisico e morale se non nutriti dall'adorazione dei fedeli e da costanti sacrifici. I gloriosi dèi sono quindi ridotti a ombre di sé stessi e sono costretti a sopravvivere intraprendendo i mestieri più umili, come i popoli che un tempo li adoravano.

The House on the Rock (Wisconsin)
uno dei luoghi chiave di American Gods
Ma altri pericoli sono in agguato: gli idoli del nuovo millennio, infatti, vogliono scatenare la "tempesta", una terribile guerra per togliere di mezzo i loro antichi rivali una volta per tutte. Questi nuovi dèi non sono altro che la televisione, i mass media, Internet e le nuove tecnologie, bellissimi, sfavillanti e opulenti, in quanto adorati dall'intero popolo occidentale. Sono espressione della paranoia americana, del consumismo e della globalizzazione, apparentemente invincibili, ma spaventati a morte dal futuro, dalle nuove divinità che inevitabilmente li soverchieranno.

Visionario, metafisico e spirituale, American Gods si dimostra una letteratura intrigante per il suo onirico e lento vagare. La scrittura di Gaiman non lascia nulla al caso e ogni assurdità verrà a tempo debito spiegata. La lettura scorre affascinante, ma intorpidita dalla, a volte, eccessiva pesantezza del percorso narrativo, eredità dell'esordio fumettistico dell'autore che, in mancanza di tavole illustrative, si dilunga in descrizioni e divagazioni.
Il genio e l'inventiva di Gaiman sono, tuttavia, oltremodo indubbie; il dipinto onirico realizzato da Gaiman, che ci illustra la realtà moderna, fondata sulla contrapposizione fra vecchio e nuovo, materialismo e spiritualità, per poi ricavarne l'essenza, è indimenticabile.Un'opera da avere in libreria e un autore da monitorare.

•Gli Dèi.
Come già scritto, gli dèi sono i principali protagonisti di American Gods

«Venendo in America la gente ci ha portato con sé. […] Siamo arrivati fin qui viaggiando nelle loro menti, e abbiamo radici. Abbiamo viaggiato con i coloni, attraversato gli oceani, verso nuove terre. […] Ben presto la nostra gente ci ha abbandonato, ricordandosi di noi soltanto come creature del paese d'origine, creature che credevano di non aver portato nel nuovo mondo. I nostri fedeli sono morti, o hanno smesso di credere in noi, e siamo stati lasciati soli, smarriti, spaventati e spodestati, a cavarcela con quel poco di fede o venerazione che riuscivamo trovare. […] Vecchi dèi, in questa nuova terra senza dèi.»

Il puzzle narrativo di Neil Gaiman, tuttavia, troppo spesso impedisce al lettore di percepire chiaramente di quale divinità si sta parlando o a quale pantheon occorre riferirsi, per cui è opportuno stilare un elenco dei principali idoli che compaiono nel corso della lettura, per una migliore comprensione.

Odino as Wednesday.
Co-protagonista insieme a Shadow, Mr. Wendsday si rivelerà la divinità norrena Odino, dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia. Figlio di Borr, è il Padre Universale, creatore di altre divinità come Thor, Baldr e Vàli.
In American Gods sarà proprio Odino ad arruolare le antiche divinità per combattere la guerra finale, in accordo con la mitologia nordica che lo vede guida degli dèi e degli uomini contro le forze del caos durante la fine del mondo, nella quale il dio sarà ucciso inghiottito dal terribile lupo Fenrir.
Odino si presenta in questo modo a Shadow:
«Mi chiamano Felice-della-Guerra, Spietato, Furore e Terzo. Sono Monocolo, l'Altissimo, e colui che Vede il Vero. Mi chiamano Grinmir, sono l'Incappucciato. Sono il Padre Universale, e sono Gondlir, portatore del bastone. Ho tanti nomi quanti sono i venti, tanti titoli quanti sono i modi per morire. I miei corvi sono Hugin e Munin, Pensiero e Memoria; i miei lupi sono Freki e Geri; il mio cavallo è la forca.»

Anansi as Mr Nancy.
Anansi è una delle divinità più importanti appartenenti alla mitologia delle popolazioni occidentali dell'Africa. E' a metà strada fra il dio ingannatore e l'eroe culturale. Viene sovente descritto come un ragno gigantesco, un uomo con tre paia di braccia o una combinazione dei due. Per questo motivo spesso viene ricordato come il dio ragno.
Shadow lo descrive in questo modo:
«[...] e allo stesso tempo, nello stesso punto, vedeva un ragno ingioiellato grande come un cavallo, gli occhi una nebulosa smeraldina, che lo fissava tronfio e impettito, e contemporaneamente un uomo di altezza incredibile con la pelle color tek e tre paia di braccia […] e vedeva anche un ragazzino nero vestito di stracci, il piede sinistro gonfio e pieno di mosche; per ultimo, dietro tutte queste cose, Shadow vedeva un minuscolo ragno nero nascosto sotto una foglia appassita d'ocra.»

Anubi as Jacquel.
Anubi nella reincarnazione terrena di American Gods esegue autopsie, come  in tempi remoti si occupava dell'imbalsamazione dei morti. Prima divinità dell'Oltretomba, proteggeva le necropoli e accompagnava l'anima del defunto davanti al tribunale supremo degli dèi, come recitato nel Libro dei Morti.
Anubi viene sovente raffigurato come un uomo gigantesco dotato di una lugubre testa di sciacallo.




Thot as Mr. Ibis.
Il Signor Ibis, che Shadow incontra a Cairo (Illinois) insieme a Jacquel, è in realtà la divinità egizia con la testa di ibis Thot. Insieme a Jacquel dirige un efficentissima agenzia di pompe funebri.
Secondo la mitologia Thot è la divinità della luna, della sapienza, della scrittura e della magia. Segretario e visir di Ra, è patrono di tutti gli scribi e, infatti, in American Gods tiene un taccuino in cui raccoglie le testimonianze dell'arrivo di ogni divinità nel continente americano. Quattro suoi racconti intervalleranno la lettura del romanzo.


Chernobog.
In questo caso la divinità e l'incarnazione umana hanno lo stesso nome. Misconosciuta e antichissima divinità slava, Chernobog è un dio oscuro e maligno, che uccide con il suo martello. Non a caso, in American Gods verrà presentato come ex-uccisore di bovini, prima del macello. E' un dio bivalente, che presenta la propria controparte positiva nel "fratello" Bielebog.





Eostre as Easter.
La dea germanica Eostre viene descritta come una donna formosa, dai capelli candidi e dell'età indefinibile. Secondo la mitologia è la divinità simboleggiante il rinnovarsi della vita, della primavera e della fertilità. Da essa deriva la liturgia tradizionale della Pasqua. Infatti i popoli che l'adoravano erano soliti ad identificarla con la lepre per la rapidità di riproduzione dall'animale (da qui il coniglio pasquale) e, durante la sua festa, uova, prima di serpente o poi di gallina, venivano decorate e poi regalate come simbolo di fertilità.


Leprechaun as Mad Sweeney.
Il leprechaun è una sorta di gnomo, dai capelli rossi e dall'abito verde, tipico del folklore irlandese, dedito alle burle e agli scherzi. Secondo la tradizione i leprechaun sono creature innocue e schive, calzolai del popolo delle fate e possessori di ricchezze smisurate; se catturati spesso rivelano il luogo in cui sono nascosti i propri tesori, ma in seguito trovano il modo di confondere chi ha ottenuto tale informazione, in modo subdolo e scaltro, proteggendo il proprio oro in extremis.
Mad Sweeney è descritto da Gaiman come uno spiantato ubriacone, grande bevitore di whiskey e altri alcolici, ma mai di birra irlandese. E' in grado di eseguire giochi di prestigio, facendo comparire dal nulla monete d'oro, per poi farle svanire magicamente nell'aria.


La Regina di Saba as Bilquis.
Bilquis non interviene mai nelle avventure di Shadow, ma possiamo seguire le sue vicende in una sorta di storia parallela. E' la reinvenzione del leggendario personaggio della Regina di Saba, citata nel primo libro dei Re, nel secondo libro della Bibbia, nel Corano e nel Kebra  Nagast, libro sacro della tradizione etiope.
In American Gods è rappresentata come una prostituta che "batte" per le periferie di Los Angeles sfruttando i proprio clienti che, grazie all'atto sessuale, si ritrovano ad adorare la dea che letteralmente li inghiottisce assorbendone l'essenza, mantenendosi in questo modo giovane e bellissima.

Vi sono molte altre divinità citate da Gaiman, che dimostra una documentazione in merito molto efficace e approfondita. Fra i vari personaggi compaiono anche Loki il dio del caos (mitologia norrena), la dea Kalì (mitologia induista), Wisakedjiak e John Chapman (mitologia dei nativi americani), le tre sorella Zarya (mitologia slava), Bastet e  Horus (mitologia egizia) e perfino Gesù che se la passa piuttosto bene, visto la moltitudine di fedeli, ma che in Afghanistan è costretto a fare l'autostop.

•Who is NEIL GAIMAN?
Neil Gaiman (Portchester, 1960)
Neil Richard Gaiman (Portchester, 1960) giornalista, scrittore, sceneggiatore di fumetti, ma anche televisivo e radiofonico.
Padre di tre figli e padrone di sette gatti, comincia la sua carriera come giornalista. Scrive racconti di fantascienza per riviste erotiche e sceneggiature per fumetti. Arriva alla Dc Comics durante l'invasione britannica degli anni '80 e debutta con Black Orchid un'oscuro personaggio del Dc Universe che Neil trasforma completamente. Ottiene la consacrazione come sceneggiatore di fumetti grazie a Sandman, noto personaggio della linea Vertigo, sotto-etichetta della DC Comics. Il numero 19 di The Sandman dal titolo "A Midsummer Night's Dream" vinse il premio Nebula nel 1990, come miglior racconto breve di fantascienza.
Gaiman ha scritto anche romanzi, sceneggiature televisive, favole e storie per l'infanzia, drammi radiofonici e testi per canzoni. Tra i suoi romanzi si ricordano Neverwhere, nato come serie televisiva, edito in Italia da Fanucci con il titolo di Nessun dove, Stardust, anche questo uscito per la Magic, e Good Omens, scritto a quattro mani con Terry Pratchett. Molte delle sue storie brevi sono state raccolte in Smoke and Mirrors: Short Fictions and Illusions. Il suo ultimo romanzo, American Gods, pubblicato da Mondadori, viene premiato con un Hugo quale miglior romanzo.

•Curiosità.
1 Da qualche mese circola in rete, e non solo la notizia, dell'imminente realizzazione di un film tratta proprio da American Gods. Le notizie sono ancora molto incerte, ma pare che Gaiman abbia già venduto i diritti per il progetto e che presto incontrerà il regista per definire le potenzialità della pellicola. Incrociamo le dita! Per maggiori informazioni vi rimando a comingsoon.net.
2 American Gods, oltre ad essere acclamato da pubblico e fan di Gaiman, ha ricevuto numerosi apprezzamenti anche dalla critica, in particolare aggiudicandosi i prestigiosi Nebula Award e Hugo Award.

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